Biogas
Il vettore più versatile tra le rinnovabili
La preziosa molecola di biogas prodotta con scarti, sottoprodotti e colture energetiche di primo e secondo raccolto è sempre più importante nel quadro delle energie rinnovabili.
Il biogas infatti, consente di produrre diversi vettori energetici, diversi preziosi prodotti di risulta ed una grande flessibilità gestionale.
Nello specifico può produrre, con gruppi di cogenerazione energia elettrica e termica, e in alternativa gas metano con una qualità pari a quella del gas fossile per autotrasporto, uso industriale e domestico. Inoltre il materiale organico di risulta del processo di digestione è un prezioso ammendate agricolo fondamentale per riportare materiale organico in campo e per contribuire ad una fertilizzazione naturale.
Gli impianti biogas e biometano sono quindi sempre più un elemento fondamentale per la gestione virtuosa di aziende agricole, agroindustriali e allevamenti.
Per qualsiasi approfondimento su possibilità di alimentazione dell’impianto, di realizzazione su misura e di valorizzazione del biogas non esitate a presentarci le vostre opportunità.
Forniteci indicazioni e quesiti e vi contatteremo personalmente!
Perché il biogas?
Il biogas prodotto dalla degradazione naturale di materiali organici (tranne il legno) può generare energia elettrica e termica, biometano per autotrasporti, per usi domestici e industriali, nonché CO2 per uso anche alimentare. Il materiale organico di risulta del processo è un prezioso ammendante che porta grandissimi benefici al suolo e all’agricoltura in genere. Il biogas è un'alternativa fondamentale alle energie fossili in molti settori, è programmabile e stoccabile.
Il biogas può produrre - con un motore collegato ad un alternatore - energia elettrica per essere immessa in rete ed energia termica per autoconsumo o per cessione a terzi.
Con la nostra collaudata tecnica di raffinazione EnviThan, trasformiamo il biogas in biometano realizzando un prodotto che avrà le stesse proprietà del gas naturale. Il biometano può essere immesso nella rete di distribuzione del gas per sostituire il gas naturale fossile
Il biogas raffinato può essere ulteriormente trasformato in GNC (gas naturale compresso) o GNL (gas naturale liquefatto) e quindi utilizzato per alimentare autoveicoli, veicoli commerciali e automezzi pesanti e mezzi del settore marittimo (GNL).
Nella trasformazione del biogas in biometano viene generato un flusso di CO2 concentrata. Quest’ultima può essere liquefatta e sostituire quella fossile in molti settori come ad esempio nell'industria delle bevande, nella generazione di atmosfere protettiva per alimenti e ghiaccio secco.
Attraverso l'uso di biogas/biometano e la sostituzione delle energie fossili, le aziende possono ridurre sensibilmente le loro emissioni di CO2. Da un lato, si ha la possibilità di rispettare i requisiti di legge relativi alla riduzione delle emissioni di CO2 e dall’altro di godere di un importante ritorno d’immagine in quanto sempre più consumatori e aziende prestano attenzione a una produzione sostenibile quando acquistano i loro prodotti.
Il biogas può essere stoccato per un determinato periodo di tempo negli accumulatori presenti sull’impianto: è quindi possibile produrre energia elettrica quando ad esempio gli impianti eolici e fotovoltaici non erogano energia. Il biometano inoltre è naturalmente immagazzinato nella rete di distribuzione del gas, un deposito praticamente infinito, per essere utilizzato quando necessario.
Come funziona un impianto di biogas?
Il principio alla base di un impianto di biogas è confortabile con ciò che avviene nello stomaco di un bovino: i materiali organici conferiti vengono pretrattati (masticati) per poi essere immessi nei “digestori” (la pancia) per essere degradati da diverse famiglie di batteri. In questo processo viene prodotto biogas e materiale di risulta chiamato appunto “digestato”, che viene portato nei campi quale prezioso ammendante e fertilizzante.
I materiali di alimentazione degli impianti biogas sono prevalentemente deiezioni animali, i residui dell'industria alimentare e agroalimentare, colture agro-energetiche insilate, nonché scarti alimentari e FORSU (Frazione Umida dei Rifiuti Solidi Urbani).
Il processo di fermentazione è possibile grazie ai batteri contenuti nei serbatoi di fermentazione, i cosiddetti fermentatori o digestori. Il processo avviene ad una temperatura controllata di circa 38°C ed in assenza di Ossigeno. Sono coinvolti diversi tipi di microrganismi (appunto anaerobici), il cui rapporto quantitativo reciproco è influenzato dalle materie prime, dal pH, dalla temperatura e dall'andamento della fermentazione. I batteri sono simili a quelli che si trovano anche nel tratto digestivo di una mucca o di altri animali agricoli. Il biogas è composto dal 50-75% di metano, dal 50-25% di anidride carbonica e da altri gas in tracce come l'idrogeno solforato.
L’intero processo è un vero esempio virtuoso di economia circolare.
Nel video è illustrato in dettaglio l'intero processo di produzione di biogas e i numerosi componenti della nostra collaudata tecnologia.
Da cosa si può produrre il biogas?
Diversi scarti organici provenienti dall'agricoltura, dall’industria agroalimentare si adattano perfettamente a fungere da materie prime per la produzione di biogas. Settori di provenienza per l’alimentazione degli impianti biogas sono ad esempio:
- agricoltura con la coltivazione di colture energetiche e di deiezioni animali da allevamento
- industria della mangimistica animale con scarti di produzione
- mattatoi con scarti di macellazione
- industria di trasformazione e produzione alimentare
- supermercati (ad es. alimenti scaduti)
- birrifici con trebbie di birra e solubili
- ristoranti con gli scarti alimentari
- industria dell'etanolo (solubili)
- impianti di depurazione (fanghi)
- comuni FORSU (Frazione Umida dei Rifiuti Solidi Urbani)
Questi sono solo alcuni esempi dei molteplici conferimenti possibili agli impianti di biogas.
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